Il roboante
ruggito di un leone,
Riecheggiante,
raggiunge lidi lontani.
Il vento soffia
tra le sue dorate chiome
E sfidando la sua
ira, smuove la sua criniera,
Combattendo con la
forza del suo latrare,
come un cane
furente, lui che di felina natura nacque.
Spavaldo e
coraggioso, ancor soffia sul mondo,
portando a danza
il nero crine d’un selvaggio destriero.
Spira il vento,
ansima sulle terre e sui mari,
increspando i
flutti oltre il bianco dell’urto,
corrodendo pietre
e foglie, limando alte cime
e ammorbidendo
scoscesi fianchi d’altura.
Sbuffa, arrivando
fino a te e smuovendo i tuoi capelli
Che, morbidi,
s’adagiano sulla tua pelle,
accarezzando
l’anima di chi li osserva,
mentre, ondulati,
piegano oltre le forze naturali
e sinuosamente discendono
come aspidi egizie
sul morbido candor,
che Cleo conobbe
prima che la nera falce fendesse la sua lama
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